04 agosto 2013

RECENSIONE: Sabbie Mobili



Titolo: Sabbie Mobili
Autore: Rita Parisi
Casa Editrice: Butterfly Edizioni
Pagine: 128
Prezzo: 11,00€


Il primo ricordo che Chiara conserva di suo padre è un canotto verde e azzurro, una giornata al mare, la paura e l'emozione dell'imparare a nuotare; sullo sfondo, come in una fotografia, il volto austero di sua madre. Molti anni dopo, Chiara è su un treno per Trieste, adesso che la scoperta della sua sterilità, la depressione e i tradimenti hanno distrutto il matrimonio con Marco e che tutta la sua vita si è accartocciata come un foglio vecchio. E lì, sul treno, Chiara lascia scorrere i ricordi come un film dietro il finestrino per poi ritrovare, tra di essi, l'atroce verità che le ha cambiato la vita. Sabbie mobili è la fotografia di un'assenza, il ritratto in chiaroscuro di due madri mancate e di un amore segreto. La scrittura vellutata di Rita Parisi sa accarezzare con delicatezza temi scottanti come la sterilità e la depressione ed è, al tempo stesso, il fil rouge che lega i destini dei protagonisti nel loro fatale rincontrarsi e perdersi nel tempo.


La mia recensione:

Sabbie Mobili di Rita Parisi è la storia di una giovane donna, Chiara, la cui  vita non è stata quella che si può definire una "piacevole passeggiata".
Fin da ragazzina non è come la maggior parte delle sue coetanee, non ama uscire, andare a ballare, divertirsi, sballarsi anzi, stare in mezzo alla gente la mette a disagio.
Sua madre è una persona "rigida" che pensa solo al suo lavoro e non mostra nessun tipo affetto nei confronti della sua bambina. Fin da piccola il centro del suo mondo è suo padre, una persona meravigliosa che si prende cura di lei e l'accompagna in tutti i momenti più importanti della sua crescita.
Diventata donna  Chiara conosce Marco nello studio in cui lavora che diventerà ben presto suo marito.
Come tutte le giovani coppie vogliono mettere su famiglia e il desiderio di diventare mamma per Chiara è molto forte.

"Voglio anche io ingrassare fino a non vedermi più i piedi, voglio soffrire i dolori del parto, essere femmina al cento per cento. Voglio la coccarda sotto il portone, stare sveglia alle cinque del mattino per allattare, voglio la depressione post partum e gli ormoni ballerini. Voglio mio figlio."

Dopo qualche anno di "tentaivi falliti" Chiara si troverà di fronte ad una triste realtà: la sterilità.
Inizia per lei la repentina discesa verso il baratro, che la porterà a soffrire di depressione e il crollo del suo matrimonio. La sua vita è finita.

"Dov'è la mia vita? Sono come anestetizzata. Mi trascino addosso il dolore, come una coperta di Linus. Inerzia e apatia mi tengono prigioniera in questa gabbia lercia  e dorata."

Marco però è dolce, paziente, le resta vicino, sembra un marito modello, ma quando sembra che il loro rapporto sia pronto per un nuovo inizio lei scopre che la tradisce!
Chiara allora decide di mollare tutto, di lasciarlo andare, e dopo aver scoperto un'agghiacciante verità sulla sua famiglia va a Trieste per ritrovare se stessa e capire molte cose sulla sua vita passata.

"Pensa che la vita sia una merda. Che non si possa mai fare ciò che si vuole, che catene invisibili ci arenano nelle sabbie mobili."

Sabbie mobili è un romanzo crudo, reale e molto triste secondo me, non nego che molte volte ho pensato di abbandonarlo perchè non riuscivo a seguire questa storia dove non c'era mai niente a cui aggrapparsi, tutto precipita in un pozzo senza fondo.
Solo alla fine se ne capisce il filo conduttore: l'amore, quello vero e con la A maiuscola che va oltre le avversità della vita; nonostante tutto ciò che questa coppia è costretta a subire, vuoi per la "natura avversa", vuoi per le debolezze dell'essere umano, alla fine è sempre li, dove lo si era lasciato.
Questo romanzo mi ha fatto capire che quando si sceglie una persona per trascorrerci la vita insieme, niente potrà distruggere questo legame nemmeno quando tutto sembra remare contro, mi ha fatto capire che noi donne possiamo essere davvero molto forti, che riusciamo a rialzarci sempre in piedi, nonostante tutto e tutti.
La vita ci dà sempre una seconda chance.
Consiglio a tutti la lettura di questo romanzo, anche se non è proprio una lettura leggera, adatta al periodo estivo, ma veramente ti mette di fronte ad una realtà molto comune ai giorni nostri e spesso tenuta nascosta.
Lo stile della Parisi poi è molto semplice, fluido, scorrevole l'ho letto in pochissimo tempo, complice anche il numero delle pagine, sono poco più di 100!
Quindi leggetelo, leggetelo, leggetelo!

Voto finale
   
quattro cuoricini!



2 commenti:

  1. Complimenti per la recensione!
    Di solito evito questo libri troppo crudi, non mi piace soffrire :/

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  2. Si in effetti, alla fine mi ha fatto versare molte lacrime....

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